domenica 21 dicembre 2008

Il Natale dei Senza Speranza

Questo post sicuramente andrà tra le etichette denominate sotto la voce "altro" ecco anche perché sono talmente apatico che non ho voglia nemmeno d'inserire la punteggiatura, o almeno lo farò sporadicamente, visto che comunque la sbaglierei e finalmente un punto. Appunto dicevo, il Natale o meglio il natale maiuscolo o minuscolo che lo vogliate dire io personalmente ne ho le palle piene, quello che dico non si rivolge ne viene pensato da una mente assolutamente atea o credente, ecco la religione qui ha ben poco a che fare il centro è quel mito del natale assolutamente laico capitalistico della Speranza. Ecco un altro punto - in tutti i sensi - il problema è che ogni anno c'ingozziamo di leccornie e film di babbo natale, ma tutto questo è imperniato di una melassa appiccicosa di desideri che noi tutti speriamo vengano realizzati e che ne i films effettivamente lo sono, bene... Normalmente e fino allo scorso giorno 25 dicembre, io credevo che sperare fosse una buona cosa, e continuavo a farlo laccato e com'ero di anni di spirito natalizio costantemente difforme da quella che è ed è stata la mia esperienza con questo rigido giorno di fine anno. Questo è l'ultimo punto, o forse il penultimo visto che ne avrò bisogno per chiudere questo discorso patetico, ecco vorrei concludere con la mia ammissione al mondo si: (addirittura due punti) sono senza speranza - ecco - no nel senso che intendono i miei professori o i miei genitori, ma proprio senza la speranza che per ciò che voglio ci sia rimedio, basta e punto - l'ultimo.

giovedì 18 dicembre 2008

indifferenza

non si può passare oltre

il letto inconscio dell'emotività

facendo finta che quello ch'era

oggi non è più

prima o poi il fiume

senza pioggia

perderà le sue anse

e dall'amore non nascerà

che indifferenza

mercoledì 19 novembre 2008

Galleria delle Parole

Le Pont Mirabeau

Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure

Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine

Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure


Guillaume Apollinaire



TRAD:



Il Ponte Mirabeau


Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore

Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango

Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L'onda stanca degli eterni sguardi

Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango

L'amore se ne va come quest'acqua corrente
L'amore se ne va
Com'è lenta la vita
E come la Speranza è violenta

Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango

Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna

Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango


Guillaume Apollinaire


Apollinaire su Wikipedia

domenica 9 novembre 2008

le loup et la caverne

Vuoto come un antro,

il mio corpo è cavo.

All'interno parole e sentimenti

s'amplificano

in un' eco ridondante e dolorosa.

Dalle sue guglie aguzze

rimbalzano i colori della vita,

che i neghittosi sensi

continuano a narrarmi.

Così io prosieguo a scivolare

senza appigli,

sulle pareti lisce

del mio affrancamento filiale.

domenica 2 novembre 2008

Moi-même!

Non più una riga di esaperato romanticismo

non più versi

solo corpo e sorrisi

per sciogliere i miei pensieri.

Non importa il futuro

né il sogno,

solo il presente indicativo

alla prima persona singolare.

Muoio e rinasco ogni mattina

rinuncio a tutto

per battere me stesso.

domenica 28 settembre 2008

Galleria delle Parole

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

5 Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.


Eugenio Montale - da Ossi di seppia - 1925




lunedì 22 settembre 2008

Promozione Discografica - Gli "Ultimi Suoni" di Soul Cerbero





La prima fatica solista di Giovanni Arezzo, poliedrico artista dai mille talenti, attore, rapper, mio concittadino nonché stimato amico.



SoulCerbero's official MySpace
Il MySpace di Vannino (l'attore)

(vedi comunque barra laterale dei siti amici)



venerdì 19 settembre 2008

Galleria Video



Danziamo di Io, Carlo dall'album "In perenne riserva" - Motivo 2007


TESTO:

Vorrei sapere
che cosa fai stasera,
vorrei sapere
dove punta la tua vela,
vorrei sapere qual è
la direzione del tuo cuore,
e quali sono le parole
che vuoi sentirti dire,

RIT
[io non credo si possa,
capire,
il senso di quest'attrazione
e allora che dire che fare,
meglio danzare, dai
danziamo danziamo,
indossiamo sorrisi smaglianti
ed abiti ricchi e sgargianti
e danziamo,
ripetiamo il rituale più antico del mondo ed in tondo
danziamo danziamo
continuando a mostrarci per ciò che non siamo
e che non saremo mai,
che non saremo maaai,
che non saremo maaaaaaaai]

vorrei saperti
sola e stanca,
vorrei saperti
triste ed affranta
e bisognosa di me,
di mille piccole attenzioni
di innumerevoli effusioni,
ma tu, sorniona ridi

[RIT]



lunedì 15 settembre 2008

Galleria Video

Ragazzi surfano in pieno centro città all'interno del magnifico "giardino inglese", grazie ad un fiume e delle onde artificiali.

Englischer Garten - Monaco di Baviera - Luglio 2008

mercoledì 20 agosto 2008

bougies d'espoir

Ricordo l'inizio di una vita.

Ricordo un raggio di sole invadermi lo sguardo.

Ricordo il mio ultimo momento felice.

Adesso mille piccoli desideri baluginano scomposti,

nell'umore vitreo della mia solitudine.

Adesso è tardi per capire la sofferenza,

come essa infittisca le emozioni

dandoti il senso della vita.

La vita è in me adesso

più di chiunque altro.

Soffro e sono vivo,

ma sembra una vita non mia.

venerdì 4 luglio 2008

A Presto!!!


I miei post già di per se sporadici da oggi lo saranno ancora di più. Difatti mi trasferisco in un posto dove la connessione Internet è assente se non da un carissimo InternetPoint, gestito tra l'altro da gente odiosa. Alla Prossima!!! Ciau da Peppe!!!

P.S. conoscendomi e conoscendo la mia dipendenza dal web potrebbe essere che posto anche domani, ma non si sa mai!

Galleria delle Parole






"Si puo' sospettare, dunque, che esista una segreta carta costituzionale che al primo articolo reciti: La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini."



Leonardo Sciascia - Il Cavaliere e la morte




sabato 28 giugno 2008

petites lumières


Piccole luci di te


riverberano sul blu quieto

della mia memoria.

Ricordo i tuoi occhi di sciara

lambire i miei come una lacrima.

Adesso il mondo sembra

un posto troppo vuoto

e tu sei ormai l'immagine riflessa

del mio amore immaturo.

venerdì 27 giugno 2008

Le impronte come marchi a fuoco


Le mie ultime speranze di un'Italia segnata da un governo normale, anche se di destra, sono definitivamente cadute. Sta accadendo qualcosa di molto strano, di pericoloso, si sta confondendo l'identità etnica e razziale con la totalità dell'esperienza dell'essere umano, con le miriadi di complessità che ci forgiano continuatamente. La schedatura delle impronte digitali dei ROM, bambini o adulti che siano, ma in quanto tali, è un esempio assurdo di razzismo e discriminazione. Se molti di loro sono di cittadinanza italiana, molti altri lo sono "ufficiosamente" dato il lungo tempo di permanenza nel Paese, che cosa fa allora un vero Italiano (?), dovremmo forse tutti andare a consegnare le nostre impronte (?). Si parla di sicurezza, "l'elettorato, la gente che ci ha votato chiede sicurezza al governo" si sente dire solo questo, ma non si capisce che isolando e discriminando in maniera così aggressiva ed invasiva una classe ed etichettandola come pericolosa, non si fa altro che "ufficializzare" da un punto di vista politico-istituzionale un sentire stereotipato già presente all'interno di molti di noi. Ieri a "Primo Piano", il quotidiano del TG3 in onda in seconda serata, Amos Luzzato, ripercorreva i tempi della sua infanzia quando veniva indicato a dito come giudeo sentendo una comunità d'esperienze con quelle dei ROM di oggi, ("Timbrati come noi, piccoli ebrei") sappiamo tutti come è poi finita la storia della comunità ebraica. Vogliamo che si ripeta lo stesso grado di discriminazione politica e di cittadinanza (?), vogliamo continuare con le classi nelle quali sono inseriti 13 alunni su 15 di origine ROM (?), o vogliamo dare spazio alle persone in quanto tali e punire chi delinque e non chi subisce il peso di un'identità, che spesso noi forzosamente applichiamo, e dalla quale lo stesso si vorrebbe svincolare (?).

domenica 22 giugno 2008

Galleria Video


Foutaise: cortometraggio del regista francese Jean-Pierre Jeunet, del 1990. Il regista si affida al suo attore "fetiche" Dominique Pinon e gli fa elencare di fila i suoi "j'aime" e "j'aime pas" (tema che verrà ripreso dieci anni più tardi nel ben più noto "le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain") accostando con semplicità quelli più semplici a quelli più profondi e toccanti. Vi rimando al sito del regista dove protrete trovare ulteriori info sul corto e su di lui.


Link:

Jean-Pierre Jeunet (sito ufficiale)
Dominique Pinon (wikipedia)

sabato 21 giugno 2008

nuit en ville


Adesso è tardi,


sarebbe ora di dormire,

ma è come se lo facessi da tutta la vita.

Finalmente tutto è in silenzio,

solo l'aria umida e soffice mi ronza,

quasi come se il mondo aspettasse un cambiamento

e gli oggetti ne fossero i muti spettatori.

I miei passi come i giorni che vanno

si alternano sul pavimento che rilascia calore;

non ci si può rassegnare, né spiegare

che qualcosa risulti incomprensibile;

così il caldo aumenta

e la luce sfocata ed incandescente

traforma tutto in teatro

e la vita sembra

un monologo mentale

di cui si aspetta la fine.

Galleria dell Parole

Come avrete capito il mio sentire patriottico di questi tempi è andato un po' scemando, dopo il 2 giugno e le sue belle divise è sempre tutta discesa...
Così mi è capitato di sentire questa blague alla radio, davvero molto carina, che voglio riproporvi.

Quando un tedesco non sa una cosa........LA IMPARA
Quando un americano non sa una cosa...PAGA PER SAPERLA
Quando un inglese non sa una cosa.........CI SCOMMETTE SOPRA
Quando un francese non sa una cosa......FA FINTA DI SAPERLA
Quando uno spagnolo non sa una cosa...CHIEDE CHE GLI SIA SPIEGATA
Quando un greco non sa una cosa...........TI SFIDA A CHI HA RAGIONE
Quando un irlandese non sa una cosa....CI BEVE SOPRA
Quando uno svizzero non sa una cosa....CI STUDIA SOPRA
Quando un italiano non sa una cosa........LA INSEGNA !!!

mercoledì 18 giugno 2008

Galleria Video

Simpatica animazione sulle differenze tra italiani ed europei, tra realtà e cliché, sorridendo troverete qualche nostra piccola magagna.
Animazione di Bruno Bozzetto.

sabato 14 giugno 2008

sans sens


Vorrei vivere in un limbo


dove non esiste la bellezza,

dove i sensi, come velati

non lasciano spazio che a noi.

La, ti chiamerei per nome

narrandoti del mio sogno d'amore.

La felicità senza riserve

sarebbe allora vicina,

non più dubbi,

non più sogni da ricordare durante il giorno,

solo la tua mano

per avvertire la tua presenza.

giovedì 12 giugno 2008

Galleria delle Immagini


Era molto che volevo postare quest'opera, ma ho sempre rimandato anche a causa della memoria corta...
Detto ciò chi si ricorda dove ha già visto questa installazione? Bene se come me avete la memoria corta vi dico che è sempre presente alle spalle di Philippe Daverio nello studio di Passepartout il programma sull'arte in onda la domenica alle 13:00 su Rai3 (e dove sennò?).
L'opera si chiama Expédiction nocturne ed è dell'artista anna ROSA FAINA gavazzi, avendo già rubato la foto dell'opera un po' illegalmente vi rimando direttamente al sito dell'artista dove troverete delle info su di lei e sull'opera postata.

Link:

anna ROSA FAINA gavazzi
Philippe Daverio
Passepartout


mercoledì 11 giugno 2008

L'Irlanda vota

Domani in Irlanda si terrà il referendum per ratificare il Trattato d'Unione firmato a Lisbona dai rappresentanti dei paesi membri (23 giugno 2007). L'isola del quadrifoglio sarà l'unico paese a rimettere la decisione al popolo, si è progressivamente staccato tra due fronti, anche a causa di miti e falsi allarmismi. Contrariamente a ciò, tutti gli altri paesi dell'Unione hanno optato per una ratificazione rapide ed indolore ad opera dei rispettivi parlamenti, memori, forse, dei NO di Francia ed Olanda di tre anni fa alla Costituzione Europea, di cui il trattato è un surrogato più blando. L'Irlanda di oggi si trova quindi ad essere l'unica potenziale spina nel fianco di questo farraginoso processo d'integrazione sociale, ma soprattutto legislativo avviato ormai molto tempo addietro. Io credo che se questo processo debba essere messo in atto, data la sua portata, debba avere il più alto grado di partecipazione dal basso. Infatti, si fa un gran parlare di "CASTA" e di una politica fatta solo d'interessi come pensare di lasciare decidere a loro su qualcosa che può travalicare la nostra Costituzione? Mi sembra chiaro che anche chi sbandiera il suo anti-europeismo, in maniera trasversale nel vecchio continente, approfittano dell'euro-ignoranza sull'argomento, cercando di portare comunque acqua al loro mulino, ma appunto per questo non sarebbe il caso di creare dei gruppi d'interesse per portare il dibattito pubblico sull'Europa e sulle sue istituzioni, con i suoi pregi e difetti, in modo che tutti sappiano cos'è il Trattato e tutti siano in grado di scegliere cosa il meglio per ciascuno.
Purtroppo, come sempre, tutto passerà in sordina nel buio delle camere parlamentari, e altri prenderanno decisioni che rivoluzioneranno la nostra vita e che saranno parte integrante della storia dell'Europa. Concludendo voglio dire che comunque vada a finire il referendum irlandese, solo loro, forse il paese a cui l'Europa ha garantito più di tutti la crescita (attualmente il paese europeo col tasso di crescita maggiore) grazie ai suoi fondi, ha avuto il coraggio di mettere tutto in discussione per affermare il diritto di tutti a partecipare alla vita politica del proprio paese.

Link:

Costituzione Europea
Trattato di Lisbona
Unione Europea (su wikipedia)
Unione Europea (sito ufficiale)

domenica 8 giugno 2008

la regle


Ridivento me stesso


quando fingo di essere a mio agio,

spogliato dei miei valori

riesco a provare sentimenti sinceri.

Amo ciò che amo,

ma non riesco ad odiare nessuno

legati dalla vita, pari nella morte

riesco ormai a non provare vergogna

non nascondendo la sincerità.

sabato 7 giugno 2008

Galleria Video




Siccome un video tira l'altro posto un pezzo semi-nuovo di un artista semi-conosciuto come Bugo che al suo settimo album (uscito il 4/4/2008 per Universal) approda a sonorità diverse spostandosi verso il mondo elettronico avvalendosi infatti della collaborazione del producer Stefano Fontana a.k.a. Stylophonic. Il video, girato in una lavanderia di Milano è opera del director Lorenzo Vignolo. Di seguito il testo.


Testo:

C’è crisi!
Dappertutto si dice così
E lo leggo sui visi
Non è colpa solo del lunedì
Sono nutellate di deliri
E code e colpi di tosse

E tu non piangi e non ridi
Vivi come se niente fosse

C’è crisi dappertutto
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente

Fa niente.

Niente più come prima
E menomale e menomale…
E’ una nuova strategia

Urlate, cazzo, urlate!
Con i beni separati
Econ i mali in comunione
Siamo tutti in fila indiana

E che simpatica carovana!

C’è crisi dappertutto
C’è crisi dappertutto
Io lo leggo sui visi
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Fa niente.

C’è crisi dappertutto
C’è crisi dappertutto

Io lo leggo sui visi
Dappertutto c’è crisi

Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Oppure semplicemente
Fa niente…fa niente!

venerdì 6 giugno 2008

Galleria Video





Dopo tanto tempo ecco il 100° post di questo blog: lo spot della Converse che (a mio parere) si può interpretare così: io faccio parte del noi, quindi se voglio che qualcosa cambi non devo rimandare agli altri. La musica è One Love di Bob Marley, per il resto non sono riuscito a trovare altre info.

mercoledì 4 giugno 2008

Ricordando Tian'anmen

(4 giugno 1989 - 4 giugno 2008)

Considerando che per Google l'unico evento da ricordare oggi è il primo viaggio in mongolfiera (vedi foto sotto), credo sia doveroso ricordare anche questo avvenimento.


Odori senza - Senso - senza Odori


Oggi mi è capitato di andare in compagnia di mio padre all'Ipercoop, centro commerciale che chi risiede nei dintorni di Ragusa e provincia conoscerà se non altro per sentito dire. Devo dire che non vado molto in questi posti, che da qualche anno stanno riscuotendo un discreto successo di pubblico, anche per i prezzi concorrenziali soprattutto del supermercato rispetto ai rivenditori del centro città (dettaglio evidenziato da mio padre, visto che non faccio mai la spesa qui!). Dicevo che io non vado, ma a dire il vero non ho pregiudizi su questi posti, sembrerebbero una "naturale" conseguenza dei luoghi classici di acquisizione di beni e di socialità, il problema è che tutto sembra imposto tutto forzatamente assieme. Quest'osservazione e quindi questo post nascono entrambi dalla spiacevole sensazione di nausea che provo quando entro proprio dentro questo "Ipermercato" ed aumenta all'avvicinarsi nei pressi delle enormi "distese" di banchi frigo e alimentari. Tutto è li pronto per essere acquistato, pronto e accessibile, ma allo stesso tempo tutto è così confuso, così spiacevole. Infatti (non so come spiegarlo meglio) quando si va in una pasticceria è bello annusare a pieni polmoni il dolce profumo di torte e biscotti, o anche in una salumeria o in una tavola calda prosciutti e salami si mescolano al massimo con l'odore del pane e delle pizzette. Contrariamente in questi giganti della distribuzione il Camembert si unisce al pesce decongelato, la Sacher (mi sia consentito il riferimento dolciario/cinematografico) al tanfo della carne cruda e così via tutto rigorosamente condito dall'odore "impetrolito" della plastica e da quello pungente di oli per macchine e deodoranti (per ascelle sudate). Non so nemmeno perchè scrivo queste cose, non penso che ci sia niente di male, ma tutto sembra uguale dapperttutto, lo stesso odore nauseabondo lo trovavo all'interno del "supermarché" della catena Champion vicino la mia residenza nell'Ile de France, l'ho trovata nei brevi e sporadici viaggi in qualche paese europeo, ovunque identica. Ora chiudo, senza una conclusione, perchè non ce n'è una effettivamente, questo post inutile come il mio senso di nausea... bleahhhh

domenica 1 giugno 2008

le piano et les escaliers


Come schegge di pensiero


le tue azioni.

Istintiva e ribelle

affascini la mente al proibito

baciando la guancia di chi ami.

Occhi d'autunno e bocca di primavera,

come un pianoforte da una casa sulla spiaggia al tramonto

mi porti a te,

insegnandomi a danzare sulle scale dei tuoi pensieri.

lunedì 26 maggio 2008

La Questua


IL 15 maggio appena trascorso è uscito, per Feltrinelli, nelle librerie di tutta Italia l'ultima fatica giornalistica del redattore di Repubblica Curzio Maltese intitolato "la Questua". Un' inchiesta che cerca di portare a galla numeri e documenti sulle cifre e le rendite facenti riferimento alla Chiesa Cattolica. Posto l'uscita di questo libro in quanto spero che tramite questo misero blog possa trovare risalto anche in altre "teste" quest'inchiesta lasciata totalmente al di fuori dei grandi circoli pubblicitari e mediatici e di cui io stesso sono venuto a conoscenza tramite l'ascolto di Radio Radicale. Considerando che ancora non ho letto il libro vi posto il link con la descrizione sul sito della casa editrice.

Vai alla descrizione

venerdì 23 maggio 2008

Le tulipe malheureux


Provo a pensarti


distesa supina sulle coperte

con la mano chiusa a tulipano

cercando di asciugare gli occhi stanchi.

Vorrei sfiorarti il volto con le dita

e scoprirti felice insieme a me.

Sei lontana,

dove nemmeno le mie parole possono arrivarti,

lasciandomi in bocca il sapore caduco del fallimento,

così, solo, soffio la sabbia sulla mia pelle,

perché ti arrivi qualcosa di me.

lunedì 19 maggio 2008

le corp du roi


Sono il re di un'isola immaginaria


con una corona in gomma

ed uno scettro di frutta.

Io sono il mio regno

ed il mio corpo è sangue e terra.

Costretto alla prigionia,

mi sento limitato dai miei stessi confini.

Sento sotto pelle il vento del maggio fiorito

mi ricorda petali sparsi come lacrime

per chi adesso tace.

Vorrei liberarmi da me

per potermi osservare

e pensare che è colpa mia.

venerdì 16 maggio 2008

Galleria delle Immagini



Mi scuso con Nanni Moretti e ringrazio il programma senza il quale il foto ritocco non sarebbe mai esistito : il Paint.

giovedì 15 maggio 2008

dernière clope


Come da seduto,


su uno di quei grandi massi grigi

che costeggiano i porti,

la luce arancione del sole

si riflette sulla lente appannata.

Vorrei alzarmi

per respirare a pieno

della tua bellezza,

nascosta tra i flutti verde e bianchi

di un mare non ancora estivo.

D'improvviso,

come se cadessi

mi accorgo di essere solo,

così, col sole ormai addormentato,

torno a casa, fumando l'ultima sigaretta.

mercoledì 14 maggio 2008

martedì 13 maggio 2008

l'enfant et le jouet


Come se leggessi un libro su di te

sei l'ultimo ricordo che immagino prima di dormire.

Forse per caso, forse per necessità

ripeto il gioco d'innamorarmi di te.

Così come un bambino

rimane geloso del suo giocattolo,

io custodisco tra le mani

l'idea meravigliosa che ho di te.

Galleria delle Parole






Studere, studere, post mortem quid valere?




Anonimo latino

sabato 10 maggio 2008

La boîte des désirs


Sei l'amore timido di un'adolescente,


sei l'odore di caffè già pronto la mattina,

sei un abbraccio quando di sera, in estate, si leva la brezza,

sei la carezza del risveglio.

Vorrei leggere tra le righe del tuo sguardo

per immaginare i tuoi sentimenti.

Vorrei per te essere

spalla e viso, cuore e cervello.

Non sono più niente ormai,

non lo sono mai stato al di fuori di me,

ed il tuo silenzio

appesantisce adesso,

il vuoto che ho dentro.


Sei la mia scatola dei desideri,

rimasta chiusa nel mondo dei sogni.

martedì 6 maggio 2008

couleur brique


Come per orientarmi

torno a guardare il cielo.

Sogno una casa di mattoni rossi

in cui i giorni non abbiano il sapore delle lacrime.

D'improvviso,

la pioggia scioglie i miei desideri,

così con gli occhi umidi e delusi,

cerco di trovare negli altri

i sogni che vorrei.

sabato 3 maggio 2008

Albert Hofmann compie l'ultimo "viaggio"

(Baden, 11 gennaio 1906 – Burg, 29 aprile 2008)

Nella sua casa di Basilea è morto giorno 29 aprile Albert Hofmann. All' età di 102 anni s'imbarca per l'ultimo trip l'inventore del LSD.



vedi Albert Hofmann su Wikipedia

La lumier du jour


Ammiro la felicità,


specchiata negli occhi tuoi ridenti,

mi colpisce di sghimbescio,

come la luce che si riflette nello specchio

quando fa giorno.

Ti guardo immobile pensare,

cercando di riempire i vuoti

del costruito silenzio intorno a noi.

Quasi non provo più niente,

quasi dimentico te,

quasi dimentico il mondo.

giovedì 1 maggio 2008

1° Maggio




Oggi è il primo maggio e non posso risparmaire ai miei sparuti lettori (circa 2 - 3), che anzi ringrazio di cuore, un piccolo pistolotto politco che credo sarà non privo di banalità. Banalità perchè penso che purtroppo tutto ciò che di buono si potrebbe dire sul mondo del lavoro è reso banale, in quanto ripetuto a sproposito, da che di lavoro sostanzialmente non vive. Oggi come ogni anno si organizza il grande concerto del 1° Maggio organizzato dai tre grandi sindacati italiani, rinnovando così per l'ennesima volta la loro immagine che si propone giovane e fresca e sempre così vicina ai cari amici lavoratori, in nome dei quali (poveretti loro) loro si beccano l'abbondante pagnotta quotidiana. Fiumi di parole per un continuo nulla di fatto, pretendono, come molti partiti che perfortunaepurtroppo sono scomparsi dall'arco parlamentare, di rappresentare una classe ormai irrapresentabile, divisa trasversalmente tra i settori produttivi e componenti tecniche così eterogenee tra di loro.
Infatti, com'è giusto, tutti sembrano tesi a difendere il terziario, i telefonisti, i call center qualcuno addirittura si pronuncia in parole di morte dando il definitivo de profundis alla classe operaia, ma il problema rimane, la sicurezza manca, la legalità latita dai rapporti di lavoro, i salari incastrati e immobili sotto la scusa di dazi e balzelli che in fin dei conti non fanno altro che giocare la partita dei padroni, voi siete veramente convinti, infatti, che meno tasse per i padroni stiano a significare un salario più alto per i lavoratori??? Penso proprio di no...
Tutti sembrano solo tesi a rilasciare dichiarazioni, tutti parlano di nuovo, tutti sono proiettati verso l'innovazione di regole e trattati, ma cosa c'è di nuovo in tutto ciò??? Non sarebbe meglio vedere di applicare il vecchio caro statuto dei lavoratori ? (contentino padronale degli anni '70, ma meglio di un pugno in faccia...), le norme seppur vacue sulla sicurezza? Non sarebbe meglio allontanarsi dal mondo della politica smettendo di proporsi come specchietto delle allodole per attirare gli elettori che lavorano per vivere, come se poi non vedessimo i baci e gli abbracci tra loro e i falchi di Confindustria.
[Il Governo appena sconfitto è stato battuto anche là, insomma, come fai a far andare d'accordo padroni e lavoratori].
Concludendo, vorrei dire che ormai il mondo del lavoro ha perso la sua dimensione politica, diciamo quella istituzionale, ora non so bene se questo sia un male, infatti anche chi come me non ha vissuto i decenni caldi della storia del nostro paese, sa che comunque molto di quello di cui godiamo ora è frutto di lotte che col Palazzo avevano ben poco che fare, oggi, forse, è caduto lo specchio della democrazia rappresentativa, tra sindacati collusi e partiti interessati al potere, come dire... il lavoro ed i lavoratori sono solo parole per convogliare gruppi d'interesse sotto la propria sfera, tanto è vero che la Lega la votano anche i figli di vecchi tesserati PCI.
In questo primo maggio, io non ho ricette, dico però che come sempre l'unione fa la forza, ed una unione spontanea e non mediata che gridi a voce alta le proprie esigenze direttamente a chi di dovere può creare momenti di dialogo e di coscienza di una comunità di vite che non possono passare inosservate.


LAVORARE TUTTI PER LAVORARE MENO

mercoledì 30 aprile 2008

Qu'elle étais belle la nuit...


Andando a dormire,


fra il caldo ormai eccessivo delle coltri invernali,

spero d'incorrere in un sonno privo d'immagini.

Puntualmente però,

vivo i miei desideri in maniera così reale,

tutto sembra vita,

suoni, tremori ed emozioni.

Di mattina, quasi credo di aver vissuto.

Le immagini dei ricordi notturni

mi portano a sperare che ci sia spazio per loro

anche durante la veglia sospirante,

che delusa di essere tale

in fondo sempre spera nel momento del sonno.

sabato 26 aprile 2008

il 25 Aprile e il Grillo usurpatore

Ieri era il 25 Aprile, ma ieri non ho postato perchè carente di connessioni Internet, considerato che il mio fornitore ufficiale (leggi Università degli Studi di Catania) era inattivo. Sono sicuro di voler fare un post sulla data di ieri, un po' come Moretti era sicuro di voler fare il film nel film "Aprile", potrei e dovrei far altro ma lo voglio fare.
Il problema che sorge adesso è che non so cosa scrivere,ma cosa di non banale e non scontato? Forse si può cominciare da ieri pomeriggio. Difatti ieri mi sono recato ad una festa molto graziosa in un parco vicino la città di Acireale, dove anche li, sorgeva un banchetto per la raccolta firme di Beppe Grillo. La raccolta mirava di per sè ad obiettivi molto condivisibili, nello specifico:
  • abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria (soprattutto quotidiani)
  • abolizione dell'ordine dei giornalisti
  • abolizione della Legge Gasparri sul sistema radio televisivo
tutto ciò però esula dal significato originale di questa giornata, il V2 Day, sarebbe potuto essere in un giorno qualsiasi dell'anno, il 25 aprile serve per ricordarci che l'Italia ha subito una feroce dittatura autoritaristica e che grazie all'ardire e allo slancio di uomini coraggiosi (e degli alleati, per chi dovesse subito correggere) ha trovato la forza per liberarsene. Il Fascismo è stato il male assoluto e il 25 Aprile è il giorno in cui l'Italia intera si è liberata da questo male, da questo cancro. Ieri era il giorno dei partigiani, dei ricordi, della memoria; il giorno in cui i nonni raccontano ai nipoti cosa è stato veramente quell'inferno, affinchè le generazioni future capiscano cosa è bene e male, e in futuro sappiano bene da che parte stare (sperando non accada mai niente di simile). Il giorno per la libertà dei mezzi d'informazione può essere tutti i giorni, ma non il 25 Aprile, chi raccoglieva ieri le firme, non pensava a quello, pensava a Grillo, pensava a Berlusconi o a chissà cosa...
Se Grillo, ora, dovesse, raggiungere il suo obiettivo, io sarei contento, come ho già detto, mi sembrano punti condivisibili, ma occorre stare attenti, a non confondere e non scavalcare, non vorrei che un giorno, a lungo andare questo diventasse il giorno di Grillo e non dei partigiani morti per la libertà.

mercoledì 23 aprile 2008

cigarettes au soleil


Amo i miei ricordi,


come quando in balcone,

fumi una vecchia sigaretta,

come se fosse la prima,

senti quel sapore familiare e sconosciuto,

fumi tabacco e paura di essere scoperto,

così odorando le dita impregnate di fumo,

ti sembra che tutto possa ritornare,


o almeno lo speri,

che il mare ritorni blu,

il sole forte da farsi filtrare con le dita

e l'amore felice da non farsi temere.

martedì 22 aprile 2008

Galleria delle Parole



UN CHIMICO

Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.

Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire,
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.

Guardate il sorriso guardate il colore
come giocan sul viso di chi cerca l'amore:
ma lo stesso sorriso lo stesso colore
dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.
Dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore.

È strano andarsene senza soffrire,
senza un voto di donna da dover ricordare.
Ma è fosse diverso il vostro morire
vuoi che uscite all'amore che cedete all'aprile.
Cosa c'è di diverso nel vostro morire.

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano.
Che paura, che voglia che ti porti lontano.

Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.

Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato:
Son morto in un esperimento sbagliato
proprio come gli idioti che muoion d'amore.
E qualcuno dirà che c'è un modo migliore.


Canzone tratta dall'album "Non al denaro, non all'amore né al cielo" - Produttori Associati - 1971

lunedì 21 aprile 2008

en t'oubliant


Nei miei ricordi di ieri ti sento,


vorrei liberarmi del tuo pensiero

strappando la tua voce,

come si fa con una lettera del passato.

Ma come la pioggia sottile

quando danza con il vento

t'arriva sul volto impreparato a riceverla,

stralci di te,

d'improvviso mi accarezzano il viso.

Così diviso tra rassegnazione e desiderio,

vorrei vestirti di parole,

per cercare di recuperare dai frammenti,

cio che di te mi resta,

per fingere di dimenticarti.

Sulla divinità e sull'amore

Certi attimi sono così difficili, certi così intensi, in effetti seppur pieno di lacune io sono la sola cosa di cui ho coscienza, tutto così vuoto, tutto così perfetto ed io così perfetto a viverci dentro, così pieno di paura di scoprire che il senso di quello che mi circonda è alla base così banale. Se io guardo gli altri e capisco la mia umanità, guardo gli animali e capisco la loro natura così diversa eppure così vicina alla mia. Guardando Dio gli attribuisco l'essenza stessa di tutto, gli attribuisco in definitiva, quel senso che cerco di trovare, ma non trovo, ma mi domando, e ogni volta muoio un po' dentro, che se anche Dio è quello che è, o che crediamo sia, ma l'unica cosa che ci accumuna è la pura e semplice esistenza. Chi da senso a Dio? Nel senso se fossimo solo noi ad attribuire la "divinità" a Dio, in quanto non possiamo ricavare la sua vera identità perche il confronto a noi è impossibile, anche solo perchè "piccoli" e facenti parte di una generazione giovane della terra. In definitiva l'uomo è in continua evoluzione, l'uomo potrebbe essere Dio, capace all'apice dell'esistenza della sua esperienza di vita di prendere la percezione di aver raggiunto tutte le caratteristiche della divinità. Se il cammino dell'uomo fosse questo: autocoscienza del se e delle proprie capacità assimilabili a quelle della divinità? Se si pensa noi abbiamo già dentro le caratteristiche della divinità, la già citata esistenza e comunque il fatto di poter ricreare la vita, se Dio ha creato la "Vita", noi lo facciamo giorno per giorno, la natura tutta ha in sè questo potere creativo, diciamo. Dio è intagibile, se cerchiamo col nostro strumento d'indagine migliore: il corpo ( oggetto teso tra immanenza e trascendenza, alla quale non bisogna per forza dare caratteristiche divine, ma intendo qualcosa di non fisico, che sfugge a quello che viene detto ragione) io le uniche cose che non riesco a vedere e percepire, in pratica l'unica trascendenza che vedo applicata tutti i giorni, e che anzi avvolte stravolge il nostro agire e il nostro mondo fisico sono i sentimenti. Con questo aspetto sembra quasi che essi vengano da Dio, nel senso che che sono accumunati da una stessa natura trascendentale, ma io vedo sia bene che male, e se Dio ach'egli fosse bene e male, magari è proprio questa ambivalenza così "tipicamente" umana la famosa immagine e somiglianza di cui ci arrivata memoria. Anche se sempre basandosi sempre su quello che ci comunica il corpo; si sta veramente bene quando lo si fà. Il senso è che è il bene che porta il bene dentro di noi, ci sono certi modi dell'agire umano che a mio parere sono Male, al di la della Cultura, gli atti che poi praticamente ci fanno sentire male a livello interno, quel tipo di dolore che è così "trascendente". E se Dio, la sua perfezione, derivasse proprio da questo, cioè dal fatto di aver conosciuto cos'è il male ed essersene distaccato fino a diventare puro amore...? L'essere perfetto è un essere di puro amore, e tale peculiarità e conditio sine qua non per la sua divinità (sonno..zzzzz...)

fonte: il mio taccuino

domenica 20 aprile 2008

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Scena tratta dal film drammatico di Marco Bellocchio "Buongiorno Notte". Film del 2003 sul rapimento Moro. La canzone è "Fischia il vento" una celebre canzone popolare, il cui testo fu scritto nel settembre 1943, ovvero quando iniziò la resistenza, da Felice Cascione (2 maggio 1918 - 27 gennaio 1944) per incitare il movimento partigiano. La musica è quella della canzone russa Katyusha. Con Bella ciao, è una delle più famose canzoni che commemorano la resistenza. (it.wikipedia.org)



Fischia il vento e infuria la bufera,
scarpe rotte e pur bisogna andar
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.

A conquistare...

Ogni contrada è patria del ribelle,
ogni donna a lui dona un sospir,
nella notte lo guidano le stelle,
forte il cuor e il braccio nel colpir.
Nella notte...

Se ci coglie la crudele morte,
dura vendetta verrà dal partigian;
ormai sicura è già la dura sorte
del fascista vile e traditor.

Ormai sicura...

Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa il fiero partigian,
sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi, al fin liberi siam!
Sventolando...



Preparandosi al 25 Aprile


sabato 19 aprile 2008

La geografia in punta di mouse!!!

click the photo to play

Capita raramente che parli di internet, ma questo simpatico gioco che vi linko mi ha fatto più volte arrabbiare. Mettete alla prova le vostre conoscenze geografiche, cliccando i luoghi direttamente sulla mappa del globo. Il gioco è strutturato in 12 livelli, io mi sono spinto fino all'undicesimo [dopo qualche tentativo, naturalmente eheh!!!], e voi cosa sapete fare??? In bocca al lupo!!! ;)



Le someil de la vie


Avvolte mi chiedo quanto tempo durerà la mia vita,

mi chiedo come sarà il momento preciso della mia morte,

è difficile pensarci.

Avvolte penso di essere già morto,

e che la mia vita sono i sogni di un bambino capriccioso,

che qui in questo mondo onirico,

gli altri chiamano Dio.

Tutto è davvero così insensato?

Non so mai cosa avrei preferito:

nascere e vivere,

ma soffrire,

o non nascere del tutto,

poi penso che non si può mai scegliere,

né di nascere, né di non farlo.

Così mi ritrovo ad essere impulsivo,

pensando che quello che penso io,

lo pensi anche tu,

che in fondo tutti sognano un amore senza senso,

perchè senza senso è anche la vita senza di esso.

pas encore


Ritorni distante,

come quando non ti conoscevo

ed eri solo il sogno sconosciuto delle mie notti tristi.

Inseguendo la rassegnazione cerco di affondarti,

di rimuoverti dal mio immaginario,

come un anestetico

che spegne le mie passioni.

Purtroppo il mio cuore,

danza come su di un elastico senza tempo,

e secondo su secondo,

goccia a goccia,

il vetro della mia realtà

si frantuma al ricordo della tua voce.

giovedì 17 aprile 2008

Le temp sans toi

Immediatamente ti riconosco,

come se ti avessi sempre vista,

vagando tra vie e corsi di città e paesi che vorrei aver visto.

Tra mille pensieri

tu sei l'unico di cui io abbia bisogno.

Vedo la tua immagine sfuggente che appare tra le mie persone,

duplice volontà sempre divisa tra orgoglio e amore.

Come in un fiume in piena tra le rapidi,

le mie decisoni non seguono mai la linea retta,

ed così che sento passare su di me ogni secondo di quando ti penso.

martedì 15 aprile 2008

Le livre des rêves


Seduto al tavolo dei miei sogni,


li peso sulla bilancia del mio umore,

come per una droga, ne sono assuefatto.

Istanti di te rimangono sospesi,

sulla punta della penna gelosa,

ma la tua bellezza li arresta,

dove le parole non arrivano.

Non mi resta allora,

che rubarti dai ricordi che ho,

tenendoli a me,

quasi da poterli toccare.

lunedì 14 aprile 2008

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FRANÇOISE HARDY - TOUS LES GARÇONS ET LES FILLES - EDITIONS ALPHA - 1962


Tous les garçons et les filles de mon âge
se promènent dans la rue deux par deux
tous les garçons et les filles de mon âge
savent bien ce que c'est d'être heureux
et les yeux dans les yeux et la main dans la main
ils s'en vont amoureux sans peur du lendemain
oui mais moi, je vais seule par les rues, l'âme en peine
oui mais moi, je vais seule, car personne ne m'aime

Mes jours comme mes nuits sont en tous points pareils
sans joies et pleins d'ennuis personne ne murmure "je t'aime"
à mon oreille

Tous les garçons et les filles de mon âge
font ensemble des projets d'avenir
tous les garçons et les filles de mon âge
savent très bien ce qu'aimer veut dire
et les yeux dans les yeux et la main dans la main
ils s'en vont amoureux sans peur du lendemain
oui mais moi, je vais seule par les rues, l'âme en peine
oui mais moi, je vais seule, car personne ne m'aime

Mes jours comme mes nuits sont en tous points pareils
sans joies et pleins d'ennuis oh! quand donc pour moi brillera le soleil?

Comme les garçons et les filles de mon âge connaîtrais-je
bientôt ce qu'est l'amour?
comme les garçons et les filles de mon âge je me
demande quand viendra le jour
où les yeux dans ses yeux et la main dans sa main
j'aurai le cœur heureux sans peur du lendemain
le jour où je n'aurai plus du tout l'âme en peine

le jour où moi aussi j'aurai quelqu'un qui m'aime.

Le bruit de tes silences


Mi muovo accanto a te,

come incantato dai tuoi occhi grandi,

seguo la tua voce pensosa

verso i clivi molli dove sei solita scendere.

Gli opposti diventano univoci dentro di te,

e non riesci a non emozionarmi,

anche quando in silenzio,

ti parlo di me.

domenica 13 aprile 2008

Les deux vies


Le mie dita tremano

al peso dell'inchiostro corposo,

come sempre, mi sento tutto ed il suo contrario.

Come se non vivessi più dentro me stesso

mi ritrovo a sognare l'impossibile,

ad immaginarti con i capelli raccolti, ed il volto chino,

mentre cerchi di ricostruire frammenti di vita dei luoghi intorno a te.

Non voglio più interpretare,

non più pensare,

voglio vivere.

sabato 12 aprile 2008

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France Gall - Laisse tomber les filles - 1
964 / Musica e Parole: Serge Gainsbourg


Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Un jour c'est toi qu'on laissera
Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Un jour c'est toi qui pleureras

Oui j'ai pleuré mais ce jour-là
Non je ne pleurerai pas
Non je ne pleurerai pas
Je dirai c'est bien fait pour toi
Je dirai ça t'apprendra
Je dirai ça t'apprendra
Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Ça te jouera un mauvais tour
Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Tu le paieras un de ces jours
On ne joue pas impunément
Avec un cœur innocent
Avec un cœur innocent
Tu verras ce que je ressens
Avant qu'il ne soit longtemps
Avant qu'il ne soit longtemps

La chance abandonne
Celui qui ne sait
Que laisser les cœurs blessés

Tu n'auras personne
Pour te consoler
Tu ne l'auras pas volé

Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Un jour c'est toi qu'on laissera
Laisse tomber les filles
Laisse tomber les filles
Un jour c'est toi qui pleureras
Non pour te plaindre il n'y aura
Personne d'autre que toi
Personne d'autre que toi

Alors tu te rappelleras
Tout ce que je te dis là
Tout ce que je te dis là




fonte: en.wikipedia.org

venerdì 11 aprile 2008

Les mots du vent



Vorrei parlarti d'amore,

ma è come se tutti i miei sensi già lo facessero,

vorrei credere in te,

come credo nel vento,

che non vedo ma che percepisco fresco entrare dalla finestra.

Ti penso,

ed amo il mondo,

perchè nel mondo vedo te.


Test pre-elettorali


Questa è la mia posizone secondo il test del sito voisietequi.it, nonostante io non abbia ancora [sinceramente] deciso cosa farò domenica o lunedì, ho voluto provare... e voi sapete già cosa scriverete? Buon test!!!

giovedì 10 aprile 2008

La sable d'été



Sogno i tuoi occhi di terra,


come monili li chiudo tra le dita,

ma come d'estate,

quando la sabbia ti sfugge tra le mani,


così, i tuoi occhi alla terra ritornano.

Ed oggi, che l'estate mi sembra così vicina,

attendo impaziente il sonno,

per riavere i tuoi occhi con me.


mercoledì 9 aprile 2008

Les roses de mon coeur

Piango lacrime di rosa,

ed il mondo mi sembra opaco,

se la vita è l'unica chiave dell'essere,

il senso di ogni cosa è racchiuso dentro le cose stesse,

vorrei non rassegnarmi,

vorrei capire la natura di ciò che mi circonda,

tutto sembra definito,

tutto utile e accessibile.

Esitono momenti, però,

dove mi ricordo,

e allora tra il buio delle mie dita intrecciate,

vedo il pozzo infinito del mio cuore solo,

ed è così che scurendo la mia rassegnazione,

cerco di pensarti, e di pensare a domani.


Galleria delle Parole




HAIKU


Seduto sotto un albero a meditare
mi vedevo immobile danzare con il tempo
come un filo d'erba
che si inchina alla brezza di maggio
o alle sue intemperie.

Alla rugiada che si posa sui fiori
quando s'annuncia l'autunno
assomiglio
io che devo svanire
e vorrei
sospendermi nel nulla
ridurmi
e diventare nulla.

Dar daryâye zolmat khorshid ke nâpadid shod
dar pâyâne safar o zamân nuri shegeft âvar
negâhrâ por khâhad kard va afaqhâ barâye har kojâ
va andar khâmushi jazireye bâghhû khâdad derakhshid




Traduzione:

L'uomo dell'isola dei giardini

Nel Mar delle Tenebre
quando il sole svanirà
alla fine del viaggio e del tempo,
una luce mirabile occuperà
lo sguardo e gli orizzonti per ogni dove
e nel silenzio brillerà
l'Isola dei Giardini


fonte: www.battiato.it
canzone tratta dall'album "Caffe de la Paix" - EMI Records -1993

martedì 8 aprile 2008

Dieu et le géant


Se fossi gigante,

non avrei bisogno di correre,

se fossi credente,

non avrei bisogno di cercare,

se fossi animale,

non avrei bisogno d'amare,

ma sono un uomo, ed ho bisogno di te.


lunedì 7 aprile 2008

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Le tourbillon de la vie

Scena tratta dal film di François Truffaut, del 1962 - Jules et Jim - la canzone è cantata dall'attrice Jeanne Moreau


Elle avait des bagues à chaque doigt,
Des tas de bracelets autour des poignets,
Et puis elle chantait avec une voix
Qui sitôt m'enjôla

Elle avait des yeux, des yeux d'opale
Qui m'fascinaient, qui m'fascinaient,
Y avait l'ovale d'son visage pâle
De femme fatale qui m'fut fatal {x2}

On s'est connus, on s'est reconnus,
On s'est perdus de vue, on s'est r'perdus d'vue
On s'est retrouvés, on s'est réchauffés
Puis on s'est séparés

Chacun puor soi est reparti
Dans l'tourbillon de la vie
Je l'ai revue un soir, aïe, aïe, aïe !
Ça fait déjà un fameux bail {x2}

Au son des banjos, je l'ai reconnu
Ce curieux sourire qui m'avait tant plu
Sa voix si fatale, son beau visage pâle
M'émurent plus que jamais

Je me suis soûlé en l'écoutant
L'alcool fait oublier le temps
Je me suis réveillé en sentant
Des baisers sur mon front brûlant {x2}

On s'est connus, on s'est reconnus,
On s'est perdus de vue, on s'est r'perdus de vue,
On s'est retrouvés, on s'est séparés
Puis on s'est réchauffés

Chacun pour soi est reparti
Dans l'tourbillon de la vie
Je l'ai revue un soir ah la la
Elle est retombée dans mes bras {x2}

Quand on s'est connus,
Quand on s'est reconnus,
Pourquoi s'perdre de vue,
Se reperdre de vue ?
Quand on s'est retrouvés,
Quand on s'est réchauffés,
Pourquoi se séparer ?

Alors tous deux, on est repartis
Dans l'tourbillon de la vie
On a continué à tourner
Tous les deux enlacés {x3}


Comme un crapaud dans une flaque

T'immagino in una giornata di vento,

la tua voce rubata,

i tuoi capelli danzanti che s'intrecciano tra di loro,

ed i tuoi occhi, che dipinti d'incanto,

fanno vibrare l'acqua del mio stagno silenzioso.

Ogni volta sei così lontana, così distante,

ho provato così ad immaginarti,

ed è come se fosse musica,

come arte,

come vita.

Spero di non avere ancora paura,

spero che la pietra dei tuoi occhi,

non spazzi via il mio sogno.


sabato 5 aprile 2008

Galleria delle Parole

Ma se supponi l’uomo come uomo e il suo rapporto con il mondo come un rapporto umano, tu puoi scambiare amore solo con amore, fiducia solo contro fiducia, ecc. Se vuoi godere dell’arte, devi essere un uomo colto in fatto di arte; se vuoi esercitare influenza su altri uomini, devi essere un uomo attivo realmente stimolante e trascinante altri uomini […].
Quando tu ami senza provocare amore, quando cioè il tuo amore non produce amore reciproco, e attraverso la tua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fai di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura.

Karl Marx, Manoscritti Economico - Filosofici, in Salvatore Veca, La Filosofia Politica


nonché dalla finestra di camera mia…


journal intime

cercavo di dirti,

cercavo parole,

cercavo di non arrossire,

avrei voluto mostrarti il meglio di me,

ma non riesco a fingere,

avrei voluto conoscerti,

ma adesso non potrei guardarti negli occhi,

mi sono lanciato e sono caduto,

è stato bello sognarti,

è stato bello pensarti,

è stato bello inseguirti,

è stato bello immaginare com'eri.


giovedì 3 aprile 2008

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Acida


Mi sento scossa,
agitata,
agitata a,
un po' nervosa.
.....
Acida come,
di più non si può,
di più non si può,
come un acido
.....
Mi sento grande,
come una città ,
come una città ,
una gigante.
.....
Acido suono,
sento solo te,
sento solo te,
il resto che cos'è
.....
Acida sempre,
acido per me,
acido per te,
acido cos'è.
.....
Che viaggio strano,
quando tornerò,
poi lo rifarò,
poi lo rifarò.
.....
Così lontano,
non son stata mai,
non son stata mai,
già ripartirei.
.....
Mi sento bene,
un po' stordita,
ma gioiosa,
ma gioiosa.
.....
Acida dentro,
acida con chi,
acida con chi,
acido non è.
.....
Acido giorno,
mi rallegra,
mi rallegra,
testa acida.
.....
Acido acida (x 8)
...
Mi sento scossa,
agitata,
agitata a,
un po' nervosa.
.....
Acida come,
di più non si può,
di più non si può,
come un acido
.....
Mi sento grande,
come una città ,
come una città ,
una gigante.
.....
Acido suono,
sento solo te,
sento solo te,
il resto che cos'è
.....
Acida sempre,
acido per me,
acido per te,
acido cos'è
.....
Acido acida (x 15)
Acido
....
acido per me,
acido per te,
acido cos'è
acido per me,
acido per te,
acido cos'è
acido cos'è


Prozac+ - Acida - AcidoAcida - EMI Records - 1998


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La stagione dell'amore


La stagione dell'amore viene e va,
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.
La stagione dell'amore viene e va,
all'improvviso senza accorgerti, la vivrai, ti sorprenderà.
Ne abbiamo avute di occasioni
perdendole; non rimpiangerle, non rimpiangerle mai.
Ancora un altro entusiasmo ti farà pulsare il cuore.
Nuove possibilità per conoscersi
e gli orizzonti perduti non ritornano mai.
La stagione dell'amore tornerà
con le paure e le scommesse questa volta quanto durerà.
Se penso a come ho speso male il mio tempo
che non tornerà, non ritornerà più.



Franco Battiato - La stagione dell'amore - Orizzonti perduti - EMI Records - 1983

www.battiato.it


mercoledì 2 aprile 2008

Le miroir

sono borghese,

sono benpensante,

sono per quello cui ero contro,

sono impotente rispetto al mondo:

cosa fà affinchè io sia così?

particelle o anima?

amore o voglia di perfezione?

mi sento re e schiavo,

mi sento di amare l'amore,

mi sento indifferente,

destinato a vivere senza scelta,

non ci resta che vivere.


Le jardin du roi

non capisco,

vorrei leggerti negli occhi,

vorrei capire i tuoi pensieri,

chi sei? cosa cerchi?

Cammino come sotto la pioggia,

ti guardo e cerco di rubarti le parole,

ma tutto non è abbastanza per te,

o forse tutto è troppo per me.

Sogno sincerità,

sogno rapporti senza mosse premeditate,

sogno parole e atti senza differenza,

voglio parlarti senza temere le conseguenze.

Voglio essere come sono.


venerdì 28 marzo 2008

La politica del "bon ton"


Le elezioni si avvicinano di giorno in giorno, ma nonostante ciò i toni restano stranamente bassi. Stranamente, dico, perché penso che fino all'ultima tornata elettorale, si alzavano le voci, si accusava, s'insultava insomma si era un po' più "caldi" e forse anche più coinvolti. Oggi vedo delle tribune politiche, molto ordinate e composte, con una miriade di "scusi" e "concordo con lei", ma allora mi viene da pensare che cosa parlate a fare!? Occorre anche dire che come al solito, queste tribune non sono proprio un luogo di discussione, ma come diceva stamattina Mussi, ospite su La7 ad Omnibus (lo cito un po' così a malincuore) dei "piccoli comizi", dove ognuno và li con la sua pappardella, e sa che prima o poi pure lui reciterà la sua belle poesiola a memoria di fronte la maestrina (Vespina o Florissina che sia). In un contesto di questo tipo, che motivo si ha d'incazzarsi, l'importante non è mai quello che dice l'altro, tanto si è sicuri di avere già una posizione se non già una risposta "pret-à-porter" per l'occasione, quindi tanto vale passare per i campioni del "Politically Correct", ed è così che naturalmente i più incazzati risultino essere proprio chi non ha niente da perdere, ma anzi tutto da guadagnare dalla figura di "duri e puri" ( da Bertinotti alla Santanchè, ma Santa de chè? lol).
Un' altro aspetto, che devo dire mi fa quasi paura, di questa improvvisa ondata di educazione, che ha infervorato la nostra classe politica, è la sottile volontà di legittimazione politica che vi sta dietro. Purtroppo io sono un "malpensante" ed ho anche buona memoria, mi viene ancora una volta da ricordare le precedenti esperienze di campagna elettorale: proposte assurde, comunisti, insulti questi insomma erano gli elementi comuni, oggi devo sentire addirittura Berlusconi che prepara i suoi elettori ad anni di crisi, che comunque verranno per chiunque governi (s'intende), e Veltroni (finalmente scappato dall'etichetta bolscevica) che, a Taormina, critica i temi delle discussioni attuali, perché si parla troppo di televisione e informazione, elementi troppo cari forse al suo omologo, con cui, infatti, condivide la teoria del voto "utile", che poi mi viene da pensare: ma utile a chi? [a loro dico io, e basta].
Concludendo vorrei dire, che non credendo che di colpo l'Italia sia diventato un paese civile, dove il dibattito democratico abbia preso il posto delle azzuffate mediatiche e pseudopolitiche a cui ci avevano abituati per così tanto tempo, io credo che non ci sia la volontà di cercare lo scontro, i due poli che si vogliono così contrapposti, sono in realtà più simili di quanto vogliano farci credere, e avendone la consapevolezza cercano di legittimarsi a vicenda, cercando di non screditare né i programmi, né le persone con le quali, probabilmente, avranno presto a che fare...
Certo ancora è presto per dare pronostici di future riedizioni della bicamerale, comunque staremo a vedere... Alla prossima!