venerdì 14 marzo 2008

Bertinotti torna di sinistra, o no?

Tra le cose che più mi stanno stupendo di questa campagna elettorale, è proprio l'atteggiamento dell'ormai ex-presidente della Camera Fausto Bertinotti. Entrato nella coalizione, più belligerante che mai con un bel 7% al Senato in occasione delle ultime elezioni, aveva promesso ai suoi elettori l'attuazione di tutti i punti programmatici accordati con la vecchia Unione, ripetendo fino allo spasmo che gli stessi non sarebbero stati oggetto di trattative, bensì vincolo fondamentale per la permanenza nel governo. Il Faustone nazionale non pensava, o forse faceva solo finta, che alla fine lui, ci avrebbe preso la terza carica dello Stato, e che quindi si sarebbe resa necessaria una moderazione, (leggi : asservimento) delle politiche troppo sinistrorse persino per lui.
Di un tratto le missioni all'estero sono diventate di pace, Turigliatto l'unico politico della storia ad aver agito in concomitanza al mandato elettorale (giusto o sbagliato che sia), viene espulso dal partito, e a mano a mano, la forma delle natiche presidenziali, andava assestandosi sullo scranno più alto della nostra camera bassa, mandando a quel paese operai e precari, funzionando da vero e proprio specchietto per le allodole che ancora credevano alla sua indole "rivoluzionaria" (lol)*.
Finiti i giochi, il caro Presidente, si ritrova solo e forse anche male accompagnato, Uòlter lo molla, per correre da solo, si da un occhiatina intorno, e gli unici che restano sono i vecchi "compagni" i "duri" come vogliono che noi li pensiamo, quelli che vogliano passare per tali, per la pace sociale, per far finta che in fondo in fondo qualcuno che difenda i diritti di lavoratori e marginali ci sia ancora, penso io, e fu così che gli venne la pensata della candidatura premier, forse anche sbocco naturale, nell'attuale composizione partitica.
Ed è così che Bertinotti incomincia ad andare a ripetizioni di sinistrese, ed incomincia a parlare di nuovo di operai, precari, felicità, insomma le care vecchie idee di una volta, rispolverate ma sempre di gran moda, anche perché i problemi esistono veramente...
Ieri addirittura era sotto la RAI a denunciare il "duopolio", ma non quello tra la stessa Rai e Mediaset, che divora la nostra TV intera, ma quello fra PD e PdL, che invece divorano tutto il tempo senza lasciarne alcuno per le sue invettive neo-comuniste e per i suoi cari elettori marginali, precari, operai (che tornano misteriosamente ad esistere dopo tanto tempo), diseredati e chi più ne ha più ne metta...
Chissà, il futuro è incerto, magari mi convincerò solo quando lo vedrò in sigaro e portaocchiali assaltare il nostro "Palazzo d'Inverno", ma fino ad allora, dico solo :"mah....."


* chiedo scusa alle "allodole" in buona fede

giovedì 13 marzo 2008

Nuances de mars

Ti riporto tra i miei ricordi e i miei pensieri,

capace, tu, di dividermi ancora tra i miei desideri e le mie paure;

ed è così che il tuo sguardo si confonde tra paura e voglia di essere,

tra sentimento e amarezza.

Perchè il tempo è inutile se perdo la ragione di sognarti,

perchè se le conseguenze sono sempre il metro del fare

allora tutto perderebbe di senso,

ed io la ragione di idealizzarti.