venerdì 28 marzo 2008

La politica del "bon ton"


Le elezioni si avvicinano di giorno in giorno, ma nonostante ciò i toni restano stranamente bassi. Stranamente, dico, perché penso che fino all'ultima tornata elettorale, si alzavano le voci, si accusava, s'insultava insomma si era un po' più "caldi" e forse anche più coinvolti. Oggi vedo delle tribune politiche, molto ordinate e composte, con una miriade di "scusi" e "concordo con lei", ma allora mi viene da pensare che cosa parlate a fare!? Occorre anche dire che come al solito, queste tribune non sono proprio un luogo di discussione, ma come diceva stamattina Mussi, ospite su La7 ad Omnibus (lo cito un po' così a malincuore) dei "piccoli comizi", dove ognuno và li con la sua pappardella, e sa che prima o poi pure lui reciterà la sua belle poesiola a memoria di fronte la maestrina (Vespina o Florissina che sia). In un contesto di questo tipo, che motivo si ha d'incazzarsi, l'importante non è mai quello che dice l'altro, tanto si è sicuri di avere già una posizione se non già una risposta "pret-à-porter" per l'occasione, quindi tanto vale passare per i campioni del "Politically Correct", ed è così che naturalmente i più incazzati risultino essere proprio chi non ha niente da perdere, ma anzi tutto da guadagnare dalla figura di "duri e puri" ( da Bertinotti alla Santanchè, ma Santa de chè? lol).
Un' altro aspetto, che devo dire mi fa quasi paura, di questa improvvisa ondata di educazione, che ha infervorato la nostra classe politica, è la sottile volontà di legittimazione politica che vi sta dietro. Purtroppo io sono un "malpensante" ed ho anche buona memoria, mi viene ancora una volta da ricordare le precedenti esperienze di campagna elettorale: proposte assurde, comunisti, insulti questi insomma erano gli elementi comuni, oggi devo sentire addirittura Berlusconi che prepara i suoi elettori ad anni di crisi, che comunque verranno per chiunque governi (s'intende), e Veltroni (finalmente scappato dall'etichetta bolscevica) che, a Taormina, critica i temi delle discussioni attuali, perché si parla troppo di televisione e informazione, elementi troppo cari forse al suo omologo, con cui, infatti, condivide la teoria del voto "utile", che poi mi viene da pensare: ma utile a chi? [a loro dico io, e basta].
Concludendo vorrei dire, che non credendo che di colpo l'Italia sia diventato un paese civile, dove il dibattito democratico abbia preso il posto delle azzuffate mediatiche e pseudopolitiche a cui ci avevano abituati per così tanto tempo, io credo che non ci sia la volontà di cercare lo scontro, i due poli che si vogliono così contrapposti, sono in realtà più simili di quanto vogliano farci credere, e avendone la consapevolezza cercano di legittimarsi a vicenda, cercando di non screditare né i programmi, né le persone con le quali, probabilmente, avranno presto a che fare...
Certo ancora è presto per dare pronostici di future riedizioni della bicamerale, comunque staremo a vedere... Alla prossima!



domenica 23 marzo 2008

Galleria Video





Il video è tratto dal film/cartone animato del 1968 con protagonisti i Beatles intitolato Yellow Submarine. La canzone " All Together Now ", è stata recentemente riproposta con una cover di Ferdinando Arnò dallo spot, cosiddetto istituzionale, della Tim.



TESTO:

One, two, three, four
Can I have a little more?
five, six, seven eight nine ten I love you.

A, B, C, D
Can I bring my friend to tea?
E, F, G H I J I love you.

Sail the ship, Chop the tree
Skip the rope, Look at me

All together now....

Black, white, green, red
Can I take my friend to bed?
Pink, brown, yellow orange and blue I love you

All together now....

Sail the ship, Jump the tree
Skip the rope, Look at me

All together now....



Le pouvoir







"il potere è l'illusione di sapere"