giovedì 3 novembre 2011

country drizzle


ho sognato la tua mano fredda

dell'aria di una giornata d'autunno

trascorsa a reggere l'ombrello

le sigarette, penne e che

infine si richiudeva stanca

sulla mia che fredda

della tua assenza

l'avvolgeva a sentirne i brividi.


domenica 30 ottobre 2011

Acier


Port de Calais - Ottobre 2011


domenica 16 ottobre 2011

Polite form

I wonder if, please, could you tell me where I can find the street just in front us.

Londra - Ottobre 2011

domenica 2 ottobre 2011

Acciaio - Silvia Avallone


"Ragazze magre e slanciate, che poco importa cosa combineranno nella vita, perché nell'istante giusto dell'adolescenze sono lì: al centro della pista, nel pieno della festa, sotto i riflettori. E' un istante impagabile di gloria".

Acciaio è la storia di due amiche quasi quattordicenni che vivono in una immaginaria via di Piombino: via Stalingrado. In via Stalingrado ci sono solo palazzoni popolari inframmezzati da cortili e piazzette interne: cuore pulsante delle chiacchere delle signore, dei giochi dei bambini, dei primi amori adolescenziali e dello spaccio e dell'inerzia di chi tira a campare.
Dopo un inizio accattivante tra l'erotico e l'incestuoso, dove il padre/padrone di Francesca - una delle due protagoniste - spia la figlia dal balcone scrutandone i cambiamenti fisici che la fine della pubertà sta facendo esplodere nel suo corpo e in quello della sua amica Anna, il libro s'inerpica in una buona storia che non riesce, a mio vedere, a spiccare il volo: nonostante presunti colpi di scena e spalancamenti di bocca.
Anna e Francesca nonostante l'ambiente in cui vivono sono supposte di una maturità e di una profondità di pensiero stucchevole che le porta a recitare a pappagallo il pensiero e l'idea dell'autrice. L'Avallone è brava a rendercele vere, ma i suoi sforzi si vanificano nell'arzigogolo da romanzo verista che caratterizza certe fasi e frasi del romanzo. Capiamoci, mi è piaciuta l'idea dell'ambientazione, della rappresentazione di un milieu operaio che sta lentamente scomparendo sia dalle finestre dei media, appannate da veline e romanzi d'appendice, sia dalle nostre vite tout court, ma a volte le vite e i pensieri dei personaggi, che rimangono comunque utili ed efficienti alla definizione del romanzo e della storia, paiono arrancare nell'eccessiva caricatura che l'autrice ne fa.
L'aspetto migliore che mi è rimasto del romanzo e che mi ha dato da riflettere è la meravigliosa contraddizione tra l'effimero eppure eterno momento dell'adolescenza: quando non importa cosa sarai, ma chi sei in quel momento quando quello che conta è stare sulla battigia a giocare a pallavolo o al centro del pattinodromo la sera di Ferragosto.

sabato 30 aprile 2011

le billet du train


seduti schiena a schiena,

mi accorgo del vetro terso.

dai miei pensieri che lo appannano

dai tuoi che di brina

lo solcano pari.

il vetro è come il silenzio.

noi siamo come un pensiero:

dissolti tra le gocce dense

dell'aria di mare,

che dal porto, invade la luce.



mercoledì 30 marzo 2011

Sans Serif

mi piace scoprirti

fra i riflessi lucidi

dei bicchieri in esposizione,

a ogni passo ti deformi un po':

ti allunghi e ti riposi.

La fretta del momento

torna indietro

togliendo vacuità

al mio vuoto

e facendomi capire

che in realtà non sei tu.

domenica 6 marzo 2011

N/B



il tuo volto

si sfuma nella mia testa

come i petali bianchi

del mandorlo

spogliato dal vento




venerdì 11 febbraio 2011

Les pies

L'ordito del blu sintetico

seda i miei ricordi.

Porta a casa

solo la risacca

della tempesta.

Il cielo intravisto

sul riflesso della pietra:

grigi densi.

domenica 16 gennaio 2011