sabato 21 marzo 2009

De pulchritudine

E' già passata una settimana da quando disorientato nel cortile di una corte ne corteggiavo il miracolo. Gira e rigira mi sono ritrovato a testa in giù con il mio pard sardo a parlare della bellezza e del suo rapporto con l'Onnipotente. Mi chiedevo e chiedevo: ma se Dio esiste come può esistere la bellezza? Ecco, pensavo cercando di rispondermi, molti - cercando di provare l'inesistenza di Dio - sottolineano la presenza nel mondo di guerre, carestie etc. etc. ma queste sono, a mio parere, da attribuire all'inesistenza di Uomini, arrivo pure a comprendere la giustificazione clericale massima: il libero aribitrio - anche se a me l'arbitro sembra un po' venduto -
Dicevo, la bellezza è la prima e forse unica lotteria naturale che ti segna da quando vieni concepito, la combinazione dei tuoi geni, dall'istante della fecondazione, segna in bene o in male la tua vita. Io parto da una considerazione elementare e cioè :"il bello piace, il brutto no". Quello che dico può forse risultare come limitante riguardo a quello che può poi essere la persona tout court, ma la bellezza o la bruttezza riguardano tutti gli ambiti della nostra vita. E' anche ovvio che ci sono ambiti in cui la bellezza non è determinante, ma resta a mio parere quel quid che ti apre le porte della felicità di ogni giorno. Cerco di spiegarmi: io non mi reputo né bello né brutto, e ho un rapporto molto ironico con la mia immagine allo specchio, ma diciamo che questo atteggiamento è il frutto di attente riflessioni che mi hanno fatto maturare. Pensate cosa può essere lo specchio tutte le mattine per un brutto vero, oggettivo, il mondo deve sembrare e sembra un regno governato da una elite di belli da cui tu sarai sempre escluso per colpa di nessuno o al massimo dei tuoi genitori che ti hanno fatto brutto. Un altro aspetto fondamentale è la vita di relazione, se siete brutti starete con un brutto a meno che un bello non vi scelga e non c'è altra soluzione di sorta.
Quindi oh mio caro e buon Dio, so di essere magari un po' manicheista (anche se sei tu ad averci suddivisi così) e che in fondo la vita ha infinite scale cromatiche, ma come negare quello che ho appena esposto in questo post assurdo e inutile come una bella ad un concorso di bruttezza (che tra l'altro finirebbe per vincere - in quanto nessun vero brutto vorrebbe vincere il concorso che lo consacra come tale - rimanendo pur sempre sicura della sua bellezza). Come credere che distribuisci occhi verdi e glaucomi con la stessa facilità e spensieratezza con cui io butto giù una Ichnusa insieme al suddetto pard. Forse scrivo questo perché non sono talmente maturo e vorrei essere bello.