sabato 10 novembre 2007

Sul Tempo e sull'Eterno

Io non ho studiato filosofia, che al liceo non sono dunque adatto per parlare di ciò, ma questo è il mio blog e parlo di ciò che voglio anche senza averne le competenze...
Quello che voglio dire è che secondo me l'uomo in fondo ha paura della morte, come fine dell'esistenza fisica, per la sua dimensione temporale eterna, quello che spaventa è dunque l'infinito, che ci circonda sempre nello spazio e nel tempo. Io penso che però l'eterno in se distrugge il tempo, e che se non fosse così non auguro a nessuno di vivere in eterno... Anche in un ipotetico aldilà se si mantenesse la stessa struttura spazio-temporale verremmo atterriti da una nostra condizione eterna di esistenza, come quella della non-esistenza eterna. Forse nell'eternità, o in un sempre ipotetico aldilà, superando la nostra condizione finita della corporalità, diventeremo anche noi eterni e vedremo la rottura del tempo come la nostra liberazione dall'angoscia dell'infinito. O forse la nostra non esistenza metterà la parola fine anche a queste mie speculazioni da quattro soldi...

1 commento:

Giuseppe Portelli ha detto...

Sono convinto che tutta la storia di aldilà e compagnia bella nasca proprio da tali paure, almeno in parte.
La questione dell'eternità può essere vista in due modi, nel tempo e fuori dal tempo, come spieghi bene nel tuo post.
Non pensi che la prospettiva terribile di un aldilà a tempo indeterminato sia perfetta per un eventuale inferno? basterebbe solo quella per i dannati, senza doversi inventare strani supplizi.