mercoledì 27 febbraio 2008

Smentita autorizzazione al via libera sulla RU486

Era di ieri mattina la notizia, riportata dalle principali testate giornalistiche italiane, del primo via libera dell'AIFA (Agenzia Italiana del FArmaco) alla commercializzazione della pillola abortiva RU486,esclusivamente all'interno dell'ambito ospedaliero (e dunque classificato in fascia H) e nel quadro della legge 194. Puntuale arriva la smentita di un membro del CDA della stessa AIFA tale Romano Colozzi (FI), che precisa :<<sul piano della sostanza penso sia utile precisare che la competenza per l'autorizzazione all'immissione in commercio della RU486, con buona pace di tutti, non e' ne del Ministro della salute, ne del Consiglio superiore di sanita', ne' della Commissione Tecnico Scientifica ne', tanto meno del dott. Viale*, ma semplicemente del consiglio di amministrazione dell'AIFA il quale non e' mai stato ancora coinvolto su questo provvedimento e nel momento in cui questo avverra' esso assumera' le determinazioni che piu' riterra' opportune>> e conclude affermando che :<< e' evidente che vi sia stata una sorta di comunicazione fantasma da parte di qualcuno sicuramente non autorizzato. L'attivita' della Commissione tecnico scientifica dell'Aifa non puo' ne deve avere rilevanza esterna dal momento che essa rappresenta una struttura collaborativa di cui si avvale il Consiglio di amministrazione dell'Aifa con funzioni di mera consulenza interna>> sottointendendo la volontà di qualcuno di cercare una sorta di accelerazione mediatica alla comercializzazione del farmaco.
Il farmaco, commercializzato in tutta Europa (tranne Irlanda, Portogallo ed in parte Italia**), venne sviluppato negli anni '80, in Francia (dove è in commercio dal 1988), da Etienne-Emile Baulieu per conto dei laboratori Roussel-Uclaf, e si presentò come un'alternativa possibile all'aborto per aspirazione - unico metodo fino ad allora conosciuto.
Il principio attivo della pillola è il mifepristone, esso agisce inibendo l'azione del progesterone (dal latino "pro": che favorisce e "gestare":gravidanza, l'ormone che favorisce il buon andamento della gravidanza) sui ricettori bloccando lo sviluppo dell'embrione e causando il distacco e l'eliminazione della mucosa uterina. Affinché il trattamento vada a buon fine è necessaria (normalmente 2 giorni dopo) la somministrazione di una prostaglandina che provoca le contrazioni dell'utero e l'espulsione definitiva dell'embrione dallo stesso, entro mezza giornata.
Ora, nonostante qualcuno mi abbia accusato di conservatorismo, dopo il post su Ferrara e sull'aborto, io penso ancora una volta che il nostro Paese si ritrovi in posizione di grande arretratezza culturale rispetto al resto d'Europa, dove come già detto la pillola viene commercializzata già da diverso tempo e dove risulta essere una valida alternativa all'aborto tradizionale (Francia 30% del totale).
Io vedo molto bene l'introduzione di un farmaco del genere, in quanto lo stesso può essere utilizzato già dalle prime settimane, non è assolutamente invasivo e quindi causa meno rischi al corpo della donna (ed ha anche meno impatto da un punto di vista psicologico) determinando un maggior rispetto per l'integrità sia fisica che morale della donna. L'unica condizione a mio parere indispensabile sarebbe che la commercializzazione dello stesso non avvenisse liberamente nelle farmacie, bensì all'interno delle strutture ospedaliere, cercando così di evitare e contrastare l'abuso e la clandestinità dell'utilizzo della RU486 stessa.
Concludo con l'augurio e la speranza che le forze clericali, e non, che si oppongono trasversalmente e in tutti gli ingranaggi di potere,si facciano un esame di coscienza e prendano atto del miglioramento sostanziale nella pratica abortiva, che l'introduzione di un farmaco del genere può apportare.

* Il medico torinese che dal 2001 si batte per la commercializzazione della RU486

**In Italia è cominciata la sperimentazione dal 2005 in Piemonte, Liguria e Toscana e dal 2006 in Puglia (in accordo alla 194)

fonti:
it.wikipedia.org
www.agi.it

Nessun commento: