giovedì 1 maggio 2008

1° Maggio




Oggi è il primo maggio e non posso risparmaire ai miei sparuti lettori (circa 2 - 3), che anzi ringrazio di cuore, un piccolo pistolotto politco che credo sarà non privo di banalità. Banalità perchè penso che purtroppo tutto ciò che di buono si potrebbe dire sul mondo del lavoro è reso banale, in quanto ripetuto a sproposito, da che di lavoro sostanzialmente non vive. Oggi come ogni anno si organizza il grande concerto del 1° Maggio organizzato dai tre grandi sindacati italiani, rinnovando così per l'ennesima volta la loro immagine che si propone giovane e fresca e sempre così vicina ai cari amici lavoratori, in nome dei quali (poveretti loro) loro si beccano l'abbondante pagnotta quotidiana. Fiumi di parole per un continuo nulla di fatto, pretendono, come molti partiti che perfortunaepurtroppo sono scomparsi dall'arco parlamentare, di rappresentare una classe ormai irrapresentabile, divisa trasversalmente tra i settori produttivi e componenti tecniche così eterogenee tra di loro.
Infatti, com'è giusto, tutti sembrano tesi a difendere il terziario, i telefonisti, i call center qualcuno addirittura si pronuncia in parole di morte dando il definitivo de profundis alla classe operaia, ma il problema rimane, la sicurezza manca, la legalità latita dai rapporti di lavoro, i salari incastrati e immobili sotto la scusa di dazi e balzelli che in fin dei conti non fanno altro che giocare la partita dei padroni, voi siete veramente convinti, infatti, che meno tasse per i padroni stiano a significare un salario più alto per i lavoratori??? Penso proprio di no...
Tutti sembrano solo tesi a rilasciare dichiarazioni, tutti parlano di nuovo, tutti sono proiettati verso l'innovazione di regole e trattati, ma cosa c'è di nuovo in tutto ciò??? Non sarebbe meglio vedere di applicare il vecchio caro statuto dei lavoratori ? (contentino padronale degli anni '70, ma meglio di un pugno in faccia...), le norme seppur vacue sulla sicurezza? Non sarebbe meglio allontanarsi dal mondo della politica smettendo di proporsi come specchietto delle allodole per attirare gli elettori che lavorano per vivere, come se poi non vedessimo i baci e gli abbracci tra loro e i falchi di Confindustria.
[Il Governo appena sconfitto è stato battuto anche là, insomma, come fai a far andare d'accordo padroni e lavoratori].
Concludendo, vorrei dire che ormai il mondo del lavoro ha perso la sua dimensione politica, diciamo quella istituzionale, ora non so bene se questo sia un male, infatti anche chi come me non ha vissuto i decenni caldi della storia del nostro paese, sa che comunque molto di quello di cui godiamo ora è frutto di lotte che col Palazzo avevano ben poco che fare, oggi, forse, è caduto lo specchio della democrazia rappresentativa, tra sindacati collusi e partiti interessati al potere, come dire... il lavoro ed i lavoratori sono solo parole per convogliare gruppi d'interesse sotto la propria sfera, tanto è vero che la Lega la votano anche i figli di vecchi tesserati PCI.
In questo primo maggio, io non ho ricette, dico però che come sempre l'unione fa la forza, ed una unione spontanea e non mediata che gridi a voce alta le proprie esigenze direttamente a chi di dovere può creare momenti di dialogo e di coscienza di una comunità di vite che non possono passare inosservate.


LAVORARE TUTTI PER LAVORARE MENO

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